Mori contro Martelli: «Ha preso una cantonata»

Claudio Martelli

Mario MoriII generale replica all`ex ministro; il Ros non doveva avvertire la Dia, un politico come lui deve saperlo. Claudio Martelli smemorato? Il ministro della Giustizia all`epoca della presunta trattativa , Stato-mafia, commentando su Panorama l`assoluzione del ` generale Mario Mori dall`accusa di aver favorito la latitanza di Bernardo Provenzano, ha ribadito una sua vecchia critica al comportamento del Ros durante l`operazione che portò all`arresto di Totò Riina, fra il 1992 e l`inizio del 1993.1 carabinieri, ha detto, non informarono di quello che stavano facendo la Dia, Dirczione investigativa antimafia. Una condotta «ai limiti della legalità», ha aggiunto, che segnalò subito al ministro dell`Interno di allora, Nicola Mancino, e al capo della Dia, il generale Giuseppe Tavormina. Mori affida la sua replica a Panorama, che l`aveva intervistato nel numero 34. A parte il fatto che Mancino e Tavormina hanno più volte smentito Martelli, spiega il generale, non era con loro che il guardasigilli avrebbe dovuto lamentarsi, ma con il ministro della Difesa e con il comando generale dell`Arma. Questi erano infatti gli organismi dai quali dipendeva il Ros, e un «politico esperto e navigato» come l`ex ministro avrebbe dovuto saperlo. In ogni caso, aggiunge, la legge istitutiva della Dia, approvata nel dicembre 1991, e cioè dopo la creazione dei servizi centrali di polizia giudiziaria (Sco, Ros e Scico), «non prevedeva nessuna dipendenza dei tré organismi» dalla Dia. Che oltretutto, all`epoca della cattura di Riina, «era ancora in fase di organizzazione e completamento organico». Mori prosegue: «L`operazione che portò alla cattura del capo di Cosa nostra era uno dei numerosi tentativi fatti per arrivare al suo arresto, una fase, quella propria delle indagini preliminari, specifica dei singoli uffici di polizia giudiziaria, costituita da tanti tasselli investigativi separati che poi non sempre, come in quel caso si verificò, vanno a integrarsi e combaciare, consentendo il successo. Non era perciò previsto ne possibile riferire circa ogni ipotesi di lavoro praticata, e nessuno all`epoca deplorò il comportamento del Ros». D`altra parte, a questa regola si sono ispirati Sco, Ros e Scico anche dopo la cattura del boss, durante tutti questi vent`anni di esistenza della Dia. E senza che nessuno abbia mai avuto da ridire.

(da PANORAMA del 30/08/2013)

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